Wednesday, December 17, 2008

Franco Sacchetti (1330? - 1400)

Passando con pensier per un boschetto,
Donne per quello givan fior cogliendo,
"To' quel, to' quel" dicendo,
"Eccolo! eccolo!"
"Che è, che è?"
"È fior alliso."
"Va' là per le viole!"
"Omè, che 'l prun mi punge!"
"Quell'altra me' v'aggiunge."
"Uh! uh! o che è quel che salta?"
"È un grillo."
"Venite qua, correte:
Raponzoli cogliete."
"E' non son essi." "Sì, sono."
"Colei, o colei,
Vie' qua. Vie' qua pe' funghi."
"Costà, costà pel sermollino."
"No' starem troppo,
Chè 'l tempo si turba!"
"E' balena."
"E' truona."
"E vespero già suona."
"Non è egli ancor nona."
"Odi, odi:
È l'usignuol che canta:
Più bel v'è,
Più bel v'è."
"I' sento... e non so che."
"Ove?" "Dove?"
"In quel cespuglio."
Tocca, picchia, ritocca,
Mentre che 'l busso cresce,
Ed una serpe n'esce.
"Omè trista!" "Omè lassa!"
"Omè!"
Fuggendo tutte di paura piene,
Una gran piova viene.
Qual sdrucciola,
Qual cade,
Qual si punge lo pede.
A terra van ghirlande.
Tal ciò c'ha colto lascia, e tal percuote.
Tiensi beata chi più correr puote.
Sì fisso stetti il dì che lor mirai,
Ch'io non m'avidi, e tutto mi bagnai.

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